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Tannini Tattici Nucleari: rosso di Montalcino col d'Orcia 2016

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Qualcuno lo considera lo sfigato di Montalcino, anche perché pensa che "il rosso" sia solo un brunello declassato. Col d'Orcia invece da lustro a questo vino e ci dimostra che non serve "la 50 euro" per bere ottimi vini: il  rapporto qualità prezzo, specialmente in questo 2016, è infatti davvero raro. Vino super versatile, rosso rubino, sentori speziati e di frutta rossa, con note balsamiche e di pelle lavorata, queste frutto probabilmente del piccolo "invecchiamento" fatto sullo scaffale. Che dire dei tannini, cosi ben organizzati da meritarsi il titolo del post. Vino facile da abbinare e che anche prima o dopo cena regala delle gran belle soddisfazioni. RRRIIIINGOOOO!!!! Rosso di Montalcino DOC 2016 - BIO Col d'Orcia 5 Fiaschi #loschietto

Ecchecassius! Bonavena Cassius Russian Imperial Stout

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Si rifà ad un peso massimo ed all'incontro storico fra Alì e Oscar Bonavena, ma vi assicuro che non ci sono colpi da incassare.  Quadrupla cotta e passaggio in barriques usate per il whiskey sono gli strilli di prima pagina. Colore e schiuma coerenti con l'assaggio, potenza e calore senza mai strafare, cioccolato e caffè sorreggono tutti gli atri aromi che si sviluppano col tempo. Birra Favolosa! Perfettamente abbinata a biscotti di farina di castagne e cocco. Cassius 11,5 % Russian Imperial Stout Bonavena #loschietto

Vai col Syrah: Tellus 2017 Falesco

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Vino fresco, moderno, "costruito" su un'impalcatura speziata imponente, la complicità del passaggio in barriques rende ghiotto il Tellus che davvero non smetteresti di berlo... Uniche le etichette, legate al progetto di solidarietà delle sorelle Cotarella, wine ladies del mondo vinicolo: parte del ricavato di ogni bottiglia va in beneficenza.  Gran bella interpretazione di un vitigno che da sfogo alla creatività dei  produttori. Dimenticavo, rapporto qualità prezzo infinito! TELLUS 2017 SYRAH 100% FALESCO #loschietto

And the winner is: Cartusia 2016 Fattoria San Vito

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La domanda è diretta: “il miglior vino bevuto nel 2018?” La risposta è secca, senza indugio, il Cartusia 2016 della Fattoria San Vito di Calci (Pisa). Un vino che, se ci fosse l’anti-doping enologico, e oggigiorno ci vorrebbe, passerebbe indenne tutte le analisi. Sangiovese, puro, fresco e privo di contaminazioni “estetiche”, frutto del lavoro di Matteo e Roberta che, nel rispetto della loro terra, hanno scelto di seguire la strada dei vini naturali. Mentre si beve il cartusia, si ha la sensazione di riscoprire, o forse scoprire… il vino. Consiglio la visita in cantina, l’accoglienza è un altro punto forte della Fattoria San Vito.  5 fiaschi                                                                                                                         #loschietto   Cartusia 2016 Rosso Toscana IGT Sangiovese Fattoria San Vito Calci (PI)

Non ditelo a Morgana: Merlino 13/99

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Tra Vino e Leggenda: Merlino, la magia più grande l'ha fatta quando ha messo insieme Pojer & Sandri. a buon inteditor poche parole! @loschietto

The Tannino Experience: Pietro Beconcini

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Capita, girottolando un po' per la Toscana, mentre accompagni tuo figlio sui campi di calcio, di trovarsi a due passi da certi vignaioli: ne siamo pieni. Capita poi, che alcuni di questi siano proprio autentici (oggi va di moda chiamarli indipendenti) e anche se piombi li all'improvviso ti danno il benvenuto con calore. Ci tengono che assaggi il "succo" del loro lavoro! Mi tornano in mente altre realtà dove non si riesce ad arrivare neppure su appuntamento od altre ancora dove prima della data e dell'ora ti chiedono la carta di credito... Pietro Beconcini, in quel di San Miniato, appartiene alla specie più vera. Ma veniamo al vino. Avendo già avuto modo di conoscere IXE la mia missione era recuperarne alcuni esemplari. Si tratta di un Tempranillo, vitigno spagnolo giunto fin qui, pare, via seme con i pellegrini della Via Francigena: così mi spiegano. Un Tempranillo però alla Toscana con tannini che rispondono all'appello ma educati da madama

Vinology: infograficamente!

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La vita degli appassionati si è fatta meno dura da quando è uscito Vinology di Alessandro Torcoli. Il Torcoli, figura di spicco nel panorama eno-divulgativo ( googolare  per credere), ha ideato questa guida... un vero e proprio manuale operativo del vino. Ricco di infografiche, comunica in modo diretto tutti i suoi contenuti,  preziosi a chi bussa alle porte del mondovino e anche a chi è già navigato, o pensa di esserlo! In due pagine per ogni vino si concentrano info utili come l'evoluzione nel tempo, le caratteristiche tipiche, le bottiglie top, gli abbinamenti e chi più ne ha più ne metta. La sintesi perfetta! Se c'è un percorso evolutivo per passare da bevitori di neanderthal a degustatori sapiens, questo passa dalla lettura di Vinology, che insieme a "Il piacere del vino" di slow food forma uno starter kit indispensabile! PS: L'unica cosa che manca a questo libro è una bottiglia di vino allegata, chissà se nella prossima edizione... #loschie