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Visualizzazione dei post da 2017

The Tannino Experience: Pietro Beconcini

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Capita, girottolando un po' per la Toscana, mentre accompagni tuo figlio sui campi di calcio, di trovarsi a due passi da certi vignaioli: ne siamo pieni. Capita poi, che alcuni di questi siano proprio autentici (oggi va di moda chiamarli indipendenti) e anche se piombi li all'improvviso ti danno il benvenuto con calore. Ci tengono che assaggi il "succo" del loro lavoro! Mi tornano in mente altre realtà dove non si riesce ad arrivare neppure su appuntamento od altre ancora dove prima della data e dell'ora ti chiedono la carta di credito... Pietro Beconcini, in quel di San Miniato, appartiene alla specie più vera. Ma veniamo al vino. Avendo già avuto modo di conoscere IXE la mia missione era recuperarne alcuni esemplari. Si tratta di un Tempranillo, vitigno spagnolo giunto fin qui, pare, via seme con i pellegrini della Via Francigena: così mi spiegano. Un Tempranillo però alla Toscana con tannini che rispondono all'appello ma educati da madama

Vinology: infograficamente!

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La vita degli appassionati si è fatta meno dura da quando è uscito Vinology di Alessandro Torcoli. Il Torcoli, figura di spicco nel panorama eno-divulgativo ( googolare  per credere), ha ideato questa guida... un vero e proprio manuale operativo del vino. Ricco di infografiche, comunica in modo diretto tutti i suoi contenuti,  preziosi a chi bussa alle porte del mondovino e anche a chi è già navigato, o pensa di esserlo! In due pagine per ogni vino si concentrano info utili come l'evoluzione nel tempo, le caratteristiche tipiche, le bottiglie top, gli abbinamenti e chi più ne ha più ne metta. La sintesi perfetta! Se c'è un percorso evolutivo per passare da bevitori di neanderthal a degustatori sapiens, questo passa dalla lettura di Vinology, che insieme a "Il piacere del vino" di slow food forma uno starter kit indispensabile! PS: L'unica cosa che manca a questo libro è una bottiglia di vino allegata, chissà se nella prossima edizione... #loschie

Nel tappo a vite ci sta il vino bono: Feldmarschall Von Fenner 2014

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"Vite" da eroi: la persona a cui è dedicato il vino, le persone che vinificano a più di 1000 metri... e "Vite" al collo di questa bottiglia che presenta un tappo a vite che non ti aspetteresti per un vino che, tra l'altro, promette una certa longevità. Il mito che vede il tappo a vite destinato a vini scarsi viene spazzato via, sbriciolato, disintegrato dalla degustazione di questo prodotto della altoatesina Tiefenbrunner. Il colore è il biglietto da visita, bellissimo giallo paglierino con riflessi verdognoli, l'intensità è incredibile, note erbacee fanno da preambolo a sentori principali di  frutta gialla, mineralità di carattere... in realtà la complessità è tale da richiedere l'esperienza diretta, impossibile raccontarla. Anche gli eroi, però, vogliono la loro parte... non meno di 20 euro per questo capolavoro. Probabilmente il top dei Muller: 6 Fiaschi per gli sCantinati! Feldmarschall Von Fenner 2014 Muller - Thurgau Alto Adige

Inno alla Gioya: nomen omen!

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Il nome traccia il destino di questo vino, l'ambizione si fa sensazione e il bere questo mix di Pugnitello e Syrah provoca uno star bene leggero e genuino. Poggio Nicchiaia è un interessante realtà del Pecciolese (Toscana) che presenta vini pensati per il pubblico moderno. Fare la conoscenza di Gioya (2015) è stato davvero un piacere, fresco e più che giusto di acidità,  al naso si permette un'amarena decisa e un bel sottofondo di mirtillo , infine un delicato speziato rifinisce tutto il quadro. In realtà il vino poi continua la sua evoluzione nel bicchiere e piazza ben più di una nota balsamica a dire si, che si parla di felicità sull'istante, ma anche, e soprattutto, di speranza nel futuro! L'ottimo rapporto qualità prezzo porta Gioya a conquistarsi 5 Fiaschi: sCantinati approved! Gioya 2015 - Pugnitello, Syrah Rosso Toscano IGT Poggio Nicchiaia 14% vol #loschietto

To beer or not... to beer!

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Birra, "il delfino ci ha uniti" [cit. george mc fly], si, a conti fatti, mi sarebbe davvero servita la delorean di doc brown per recuperare tutto il tempo perso fino ad oggi. Ma partiamo dall'"inizio"...insomma alla "fine", dopo anni di moine al mondo brassicolo, passo all'azione, decido di fugare il dubbio amletico e mi iscrivo ad un corso di introduzione alla birra. L'organizzazione rientrava nella sfera del gruppo Puro Malto che opera principalmente nell'area pisornese. Simone Cantoni, il relatore del corso, è un mito, non solo di Pezzaliana memoria, è davvero un mito nell'ambito brassicolo e di divulgazione birraria. Il corso si è svolto per 5 incontri presso il Piccolo Birrificio Clandestino di Livorno, dove Pigiu, alias Pierluigi Chiosi, ha dato un prezioso contributo portando la sua esperienza di mastro birraio... tanto per dirne una, ci ha fatto assaggiare (mangiare) i malti che usano per fare le birre. Capire una

La goleada del Salmariano FC

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Cronaca di una partita di qualificazione: La missione è chiara, goleada contro il Liechtenstein per pareggiare, e magari superare, la Spagna nella differenza reti... Gli azzurri però tentennano, occorre aprire un varco sulla fascia... nel frattempo apriamo una bottiglia di Verdicchio, speriamo sia la volta buona, non certo per il gol, semmai per sentire finalmente un gran Verdicchio! Insigne ne sente l'influsso positivo e regala una perla a tutti i tifosi, 1 a 0 per noi, vamos! Sullo slancio del gol, il verdicchio in grande spolvero prende possesso del bicchiere con fare deciso e con un brillante giallo dorato. Finalmente l'Italia inizia la sperata goleada, un gol dopo l'altro arriva sul 4 a 0... e poco importa se la Spagna è irraggiungibile perché, nel frattempo, anche il verdicchio ne piazza 4: notevole intensità, profumi che ricordano frutta matura a polpa gialla, in particolare l'ananas, rigorosamente equo-solidale; profumi di fiori bianchi

Il vino di Sting e la sincerità di Romanelli!

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Le insolite bollicine: Quid Aroma Moscato La Guardiense

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Parecchi anni fa, ahimè, lo spumante dolce è stato il mio punto d'ingresso nel mondo del vino, ha reso possibile il difficile passaggio dal bicchiere di Coca Cola a quello, appunto, di vino. Per questo un po' gli "voglio bene"... però che dire di tutti questi scaffali nei supermercati pieni zeppi di spumanti dolci, tutti uguali, passano gli anni e il gusto rimane sempre quello... secondo me andrebbero chiamati bibite... Quest'anno, per Natale, che rappresenta lo sterminio delle bollicine dolci, mi sono voluto fare un regalino in più, niente di che vero, ho voluto assaggiare il Quid Aroma di La Guardiense , cantina che già conoscevo e che fa ottimi vini. Pagato 4 euro, capirai il regalino, in offerta presso la cantina, l'Aroma rappresenta un raggio di sole nel grigio perlage nazional popolare. Lo consiglio a chi vuol provare quel "brivido" di novità a fine pasto, quando ormai è diventato di rito attendersi uno spumante di bassa qualità... già

Dolceacqua, "di Vino" il dipinto: Rossese di Dolceacqua DOC 2015 Brae Maccario-Diringenberg

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"... il luogo è superbo, vi è un ponte che è un gioiello di leggerezza ..."  Monet - 1884 Monet ne rimase colpito e immortalò il ponte di Dolceacqua nei suoi 4 famosissimi dipinti di fine '800. Viene facile associare il Rossese di Dolceacqua DOC BRAE 2015 di Maccario-Dringenberg all'uso dei colori dell'impressionismo. Non ingannino la "bassa", direi giusta, gradazione e la trasparenza del rubino succo, il Brae si mostra fresco e, al contempo, vigoroso in bocca con un tannino inaspettato, "il quadro" si completa, infine, con un intenso bouquet floreale (15€ in enoteca). 4 Fiaschi , gli sCantinati approvano!