Il progetto Grinzane

Recentemente sono stato nelle Langhe piemontesi. Terre di grandi vini come il Barolo...
Il piccolo viaggio è stato organizzato per partecipare alla cresima di Anna, "cugina" di Simona (mia moglie).
Abbiamo soggiornato all'agriturismo "Al Brich" di Albaretto della Torre, dove con 55 euro a notte abbiamo dormito in 5, con colazione inclusa. Lo consiglio, la struttura è bella, la colazione abbondante e Federico, il gestore, è una persona molto gentile. Una sera abbiamo cenato al circolo la Torre di Albaretto: cucina tipica piemontese, 60 euro in 5 persone con antipasto, primi e secondi e il dolcetto della casa. Dopo la cresima abbiamo festeggiato da Pier "Antica Osteria" a Fossano: consigliatissimo, siamo stati davvero bene... strepitoso il tortino di Castelmagno e miele... A tavola hanno servito il Dolcetto di Giorgio Barovero, stava bene su tutto il pasto, davvero un dolcetto degno di nota. Segnalo anche la vineria S.Giorgio di La Morra, il locale è bellissimo e la cucina buona, hanno un'ampia selezione di vini...
Ma la chicca del viaggio è stata la visita al castello di Grinzane Cavour.
E' stato bello scoprire quanto sono ignorante, si lo sapevo già, ma in questo caso mettere accanto a quel poco che mi ricordavo di Cavour tutta la sua storia legata al mondo del vino è stata una sensazione piacevole che mi porterò dentro per un bel po'.
Il castello è davvero bello. La visita è a pagamento ma, secondo me, ne vale la pena.

Camillo Benso fu mandato all'età di 22 anni, quasi per punizione, a Grinzane dove il padre aveva una tenuta di 200 ettari. Cavour fu sindaco di Grinzane che contava solo 350 abitanti. Qui Cavour mette su una squadra che segnerà il futuro del vino piemontese e italiano: "ingaggia" il generale in pensione Staglieno, il mercante francese Louis Oudard e il fattore Giovanni Bosco.
"Certo, il Nebbiolo abboccato che già si produceva non era male, migliore del denso Barbera destinato ai contadini, ma la qualità del prodotto era lontana dagli standard francesi. Il fattore Giovanni Bosco cominciò a invecchiare il Nebbiolo in botti di rovere e alla metà degli anni Quaranta i risultati erano già soddisfacenti. Nel 1846 furono acquistate mille bottiglie in Francia, cento destinate al Nebbiolo invecchiato della vendemmia 1844. Era la prima annata di Barolo certificata, apprezzata, pare, anche alla mensa dei Savoia."
In pratica Cavour, avvalendosi di esperti e di analisi del terreno, inizia quella che è l'enologia moderna. Pensare che era così giovane. Il museo è pieno di oggetti legati all'enologia... e io ho scattato qualche foto:

Curiosa la valigetta del mediatore del vino che girava le osterie con i campioni del prezioso nettare.

 


lo schietto

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