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Visualizzazione dei post da settembre, 2011

FINALE AMAROGNOLO

Domani è il mio primo giorno da DISOCCUPATO, dopo 11 anni e 10 mesi di onesto precariato oggi si è concluso il mio rapporto di lavoro con la USL 2 di Lucca. Provo una senzazione strana, un misto tra il disorientato ed il rassegnato ma con un po' di amaro in bocca. Mi consola la profonda vicinanza e comprensione dimostratami dai miei colleghi, ormai ex, in queste ultime settimane e non più tardi di ieri quando eravamo riuniuti quasi al completo per un interessantissimo corso di formazione. Quasi mi sono commosso! Voglio quindi ringraziarli tutti. Mercoledì li saluterò per l'ultima volta quindi ho bisogno di suggerimenti per scegliere i vini adatti all'occasione.

riNASCO

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Il nasco è un vitigno autoctono sardo generalmente utilizzato per ottenere vini dolci ed è stato indubbiamente il protagonista della degustazione di venerdì scorso. Partiamo dalla fine: ANGIALIS 2007 - Argiolas - Isola dei Nuraghi IGT - 14,5% vol Si tratta della classica vinificazione in dolce delle uve di nasco portate a surmaturazione con piccole percentuali di malvasia di Cagliari. Il vino che passa in barriques si presenta di colore ambrato, ricorda la frutta candita il miele con note di erbaceo quasi muschiato; dolcemente franco in bocca. Un buon vino. 4/6 Torniamo all'inizio: ISELIS BIANCO 2010 - Argiolas - Isola dei Nuraghi IGT - 14% vol Ancora nasco ma questa volta vinificato in secco. Di questo vino ho già detto qualche mese fa'. Assaggiato di nuovo mi ha confermato tutte le buone impressioni che avevo avuto. Paglierino abbastanza carico, intenso e persistente ricorda la frutta esotica, la banana surmatura e l'erba bagnata: l'odore è fantastico. I

La VINIFICAZIONE

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Alcuni giorni fa con degli amici ci siamo messi a parlare di come si fa il vino, io facevo il mezzo saputello ma in realtà avevo in mente pochi concetti ed anche un po' confusi, così mi sono documentato qua e la per la rete: La vinificazione è il processo con il quale il mosto si trasforma in vino e consiste in svariati processi biochimici il principale dei quali è la FERMENTAZIONE ALCOLICA. In questa reazione gli zuccheri dell'uva vengono "attaccati" dai lieviti presenti naturalmente sulle bucce degli acini e talvolta aggiunti ad arte ed appositamente selezionati. In questo modo si sviluppa calore, l'alcol etilico, un bel po' di anidride carbonica ed altri prodotti secondari che conferiranno poi il gusto al vino.  Generlamente l'uva prima di iniziare il processo di fermentazione viene diraspata in quanto le sostanze contenute nei raspi conferirebbero al vino un sapore troppo astringente ed essendo ricchi di acqua lo diluirebbero schiarirendone il colo

Er vino der Bartalena!!!

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Alessandro Bartalena  tecnico della prevenzione della UF PISLL della AZ. USL 2 di Lucca produce in proprio, nel compitese, un gran buon vino. Paglierino non troppo carico, rilascia delicati odori floreali, poi svaniscono ma lasciano il passo ad afflati "fruttolosi" che dici: "accidenti". Poi lo assaggi e dici: "accipicchiolina, è proprio bb'ono", saporoso di frutta matura finisce amarognolino. Il vitigno? non lo so! Direi sauvignon, ma forse mi sbaglio di grosso: vi saprò dire. Complimenti Alessandro!

"Grecante", Grechetto dei colli martani, 2010, Arnaldo Caprai

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Ecco l'impressione "a caldo" su un vino... fresco. Stasera strangozzi con salsa del tartufaro (funghi, tartufo, olio, aglio e una spolverata di grana) e petto di pollo sui resti di quel soffritto sul quale saltava la pasta. Il grechetto non ha sfigurato e non ha prevalso, rispettoso dei piatti. Giallo paglierino scarico, come già dicevo è molto fresco, poco intenso al mio palato con note floreali e saline, ma parecchio persistente. Certo non un vino da meditazione, paradossalmente si fa notare per la timidezza :) 4/6

Abbazia di Novacella on stage

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Istantanea della sCantinata del 3 Settembre 2011... Alla fine, il vino che riberrei a breve è il gewurztraminer, anche se dolcissimo oltre il "limite consentito", è stato l'unico che mi ha stimolato i sensi... lo schietto