"Grecante", Grechetto dei colli martani, 2010, Arnaldo Caprai


Ecco l'impressione "a caldo" su un vino... fresco. Stasera strangozzi con salsa del tartufaro (funghi, tartufo, olio, aglio e una spolverata di grana) e petto di pollo sui resti di quel soffritto sul quale saltava la pasta. Il grechetto non ha sfigurato e non ha prevalso, rispettoso dei piatti. Giallo paglierino scarico, come già dicevo è molto fresco, poco intenso al mio palato con note floreali e saline, ma parecchio persistente. Certo non un vino da meditazione, paradossalmente si fa notare per la timidezza :) 4/6

Commenti

TANNINO ACERBO ha detto…
Ti sapro' dire la mia.
TANNINO ACERBO ha detto…
Bevuto! Concordo abbastanza: alla vista si presenta pallidino questo grechetto che a mio avviso però si espande intensamente e con buona persistenza nelle narici. Mi ricorda i profumi dell'orto, salvia, foglia di pomodoro. In bocca dà il meglio di se corrispondente, acido quanto basta, sapido, sembra quasi non voglia abbandonare il palato.
Timido dici? beh se teneva testa al tartufo direi che ha davvero un bel carattere. Per me 4,5/6
Beverino ha detto…
Sottoscrivo la corrispondenza naso-palato che forse non avevo fatto intendere nel post; la sincerità a parer mio è una gran bella dote. Per timidezza intendevo una qualche carenza di intensità: giustamente alla fine, in effetti, ha domato il tartufo... ma quanto tartufo c'era nella salsa? ;) diciamo quanto basta per sentirsi :D

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