Sostiene Cicero


Cicerone sosteneva che l’uomo degno di lode è colui che sa integrare armoniosamente le attività quotidiane e necessarie allo studio ed alla riflessione interiore, colui che affianca l’otium al negotium. Con Le Passule, ineguagliabile vino da conservazione e pause meditative, è possibile riassaporare il dimenticato piacere dell’otium e del libero fluire delle idee.

Questo è quello che si legge sull’etichetta del passito della azienda Librandi, calabrese come Nando. Bella scatola, bella bottiglia stretta e lunga, bella foto sull’etichetta, bella citazione, bello tutto.
Poi l’apri e quel che era su ‘un ci sta più.
Calma, calma era solo un po’ chiuso, ma chiuso a modo, al naso zero spaccato in bocca meglio. Ho capito ti ci vuole la maratona; infatti dopo 42 km e spiccioli fatti tutti nel bicchiere s’è aperto. Nocciole e mandorle nelle narici (ormai frogie dallo sforzo prolungato), piacevolmente corrispondente in bocca. Giallo oro con bel corpo per 13 euro e 88 centesimi dal Prosperini a Pisa.
Il giorno dopo era anche meglio, ma oramai l’aspettativa era tradita; assaggiatelo così mi dite la vostra.
PS per Gianni se non hai capito te lo spiego venerdì al Pettirosso, se non vieni peggio per te.


I fratelli Librandi

Scavata nel cuore di una delle dolci colline della zona compresa tra la piana di Alice ed il promontorio in cui sorgeva l`antica Crimissa, la cantina dei Librandi che occupa un`area coperta di 6.500 mq, accoglie le uve provenienti da 230 ettari di vigneti che si estendono in parte sul territorio del Cirò classico, il cosiddetto feudo, in parte nel comune di Strongoli ed in parte in agro di Rocca di Neto e Casabona. L`Azienda Librandi è nata come un moderno complesso produttivo e commerciale nel 1950 ma il legame che lega la famiglia al vino è secolare. Viticoltori da quattro generazioni, ancora oggi, Antonio e Nicodemo Librandi ed i nipoti Raffaele e Walter, rimangono fedeli al principio ispiratore dei loro padri e dei loro antenati: solo l`amore e la completa dedizione alla propria terra ed alle sue radici può regalare un grande vino. La tenace convinzione circa la possibilità dei loro vini di misurarsi alla pari con i migliori vini d`Italia, ha trasformato la famiglia Librandi nella principale fautrice della rinascita della viticoltura calabrese. E` proprio per mantenere un contatto diretto ed autentico con la loro terra ed il loro vino che i fratelli Librandi continuano ad optare per una gestione familiare dell`azienda, senza per questo rinunciare a quanto le tecniche più avanzate e i sistemi organizzativi moderni possono offrire.

Le suggestive distese di viti che ricoprono, dal mare sino all`entroterra, i possedimenti dell`azienda Librandi, accolgono attualmente sei diversi vitigni. Tra questi il Gaglioppo, conosciuto anche come il principe nero , rappresenta la gloria delle terre cirotane. Uva autoctona, diretta discendente dell`uva con la quale veniva prodotto il Crimissa, uno dei vini più antichi d`Italia, utilizzata dall`azienda Librandi per il Cirò rosso ( e la versione rosato ) e la riserva Duca San Felice. Alla più remota antichità risalgono anche le origini del Greco bianco, altro vitigno tipicamente calabrese, con il quale i Librandi realizzano oggi il loro Cirò bianco, un vino asciutto e secco dal profumo delicato. Originario della Magna Grecia é anche il vitigno Mantonico a frutto bianco, dai cui grappoli accuratamente selezionati e fatti appassire con ogni cura deriva Le Passule, una delle perle vinicole” dell`azienda, un vino dolce, cremoso e non untuoso. Al naso le note di uva passa, miele, crema pasticcera e frutta secca si arricchiscono dei sentori mutuati dal legno nuovo in cui il vino fermenta ed affina. In bocca una marcata presenza acida garantisce un fluire scorrevole ed invogliante.

Si accompagna a preparazioni a base di fegato d`oca, carni tartufate, formaggi piccanti come gorgonzola, roquefort e stilton, ma anche a dolci a base di pasta di mandorle.

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