Marche

Ottima serata anche quella dedicata alle Marche di cui giovedì 8 abbiamo degustato i seguenti vini:
    1. CIPREA OFFIDA PECORINO 2006 – SAN SAVINO
    2. CAMBRUGIANO VERDICCHIO DI MATELICA RISERVA 2005 – BELISARIO
    3. VILLA BUCCI VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI RISERVA 2005 – BUCCI
    4. VERNACCIA DI SERRA PETRONA – SPUMANTE ROSSO – QUAQUARINI
    5. GAVIGLIANO LACRIMA DI MORRO D’ALBA SUPERIORE 2006 – LANDI
    6. Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.RESIO VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI PASSITO – MONTECAPPONE

Veniamo al sodo:
Il CIPREA si presentava di un bel paglierino lucente con bouchet floreale molto intenso e persistente quanto basta al naso ancora meglio in bocca estremamente sapido con spiccate note minerali ed un finale lunghissimo molto molto buono – 4 fiaschi

Il CAMBRUGIANO paga una partenza disastrosa dovuta a sentori di formalina intensi ma per fortuna non troppo persistenti appare comunque squilibrato e anche in bocca è quasi sgradevole. Però recupera alla distanza dopo che la puzza è scomparsa fa capolino un cesto di frutta tra cui spicca la mela intenso in bocca con buona corrispondenza ed anche persiste con un finale amarognolo che non disturba – 3 fiaschi per il gran recupero

Complicato il VILLA BUCCI, qualcuno direbbe complesso ma per me rimane complicato: bellissimo da vedere di un bel paglierino brillante quasi dorato limpidissimo; al naso, se ti concentri, percepisci tutta la sua qualità ma non ti devi distrarre e poi però non la comprendi fino in fondo. Col tempo diventa persino più facile ma per me rimane un vino “ottimo da regalare” a chi se ne intende. – 3 fiaschi (ne perde uno per la fatica che mi ha fatto fare)

Mallegato, ciccioli di maiale, sentori bestiali quelli che si sprigionano portentosi dal QUAQUARINI tanto che lo devi allontanare dalle frogie (narici). Rosso cupo quasi maderizzato dal perlage fine, se ti fai coraggio riesci ad assaggiarlo e ti pervade tutto l’essere tanto è intenso e duraturo con un finale che per un attimo sa di chinotto. Curiosissimo. – 1 fiasco

Violaceo il LACRIMA DI MORRO D’ALBA intensissimo e persistente il particolare bouchet di fiori di viola e rosa (per me la rosa c’era) comunque molto particolare ed inebriante. Non passa in osservato neppure in bocca molto corrispondente. A qualcuno disturba il tannino che ti prosciuga ma a me piace e anche parecchio. Zitto zitto quello avanzato me lo sono portato a casa – 4 fiaschi

Dulcis in fundo il RESIO dal bel colore dorato e dall’odore intenso ma delicato di miele che si ritrova anche nel gusto monocorde ma diverso e piacevole – 4 fiaschi

AUGURI AL FUTURO SCANTINATO

Venerdì 23
io “vengo” da solo
e faccio il PANFORTE fuoristagione
se mi viene

FATEVI SENTIRE
TRANCI DI VITE
CHE VI VENGA UNA MALO LATTICA

Commenti

Beverino ha detto…
Del pecorino mi è rimasto il momento in cui è stato chiesto il perché di tal nome... ci siamo guardati e abbiamo pensato a una pecora morta!!! Serata interessante ma non memorabile... la campania è decisamente un'altra cosa!!! Alle marche il merito dei natali di Giacomo Leopardi e Valentino Rossi ;) Salutoni

ps x Renato: bouquet :)
TANNINO ACERBO ha detto…
hai ragione sono ignorante... comunque io sapevo 'na sega come si scrive mazzo di fiori in francese e allora l'ho cercato su google e m'e venuto scritto con la "ch", ce l'ho messa tutta ma in effetti ho sbagliato fonte d'ora in avanti andrò solo su wikipedia
Beverino ha detto…
ma che ignorante... di' la verità: hai un debole per barbara bouchet! (gallina vecchia fa buon brodo) ^___^
al di là di ogni perversione... grande tannino... i tuoi post sono sempre ganzissimi

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